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La consulenza psicologica in azienda |
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In questo articolo trovi riassunte alcune delle principali attività che lo psicologo del lavoro e delle organizzazioni può condurre nella tua azienda. Ognuna delle sezioni che seguono rimanda a uno più articoli di approfondimento, che ti permetteranno di comprendere meglio i vari argomenti.
Il lavoro dello psicologo in azienda è delicato ed è improntato, come qualsiasi altra attività da lui svolta, al
codice deontologico della professione. Ciò significa, fra le altre cose, riservatezza e rispetto totale della privacy, rispetto dei valori e dei principi delle persone e organizzazioni con cui si trova a intervenire.
La selezione del personale |
Hai bisogno di una persona per la tua attività che si sta espandendo. Oppure perché la persona che occupava quel posto se ne sta andando.
Cosa si fa di solito in questi casi?
Ti fai un'idea approssimativa della mansione, magari consigliandoti con i tuoi collaboratori. Poi intervisti alcuni candidati e ne scegli uno: quello che ti ha lasciato l'impressione migliore. Dopodiché gli fai iniziare il periodo di prova - sperando che vada tutto bene - e che il nuovo assunto si riveli per quello che ti era sembrato.
Purtroppo, spesso questo non succede e la persona
ti abbandona prima della fine del periodo di prova. Oppure svolge la propria mansione in modo
al di sotto delle aspettative.
O peggio ancora, durante il periodo di prova s'impegna, fino a che non trasformi il suo contratto a tempo indeterminato. Poi, ormai sentendosi al sicuro, tira i remi in barca e ti diventa
meno produttivo. E a quel punto può essere un problema sostituirlo.
Questo accade perché purtroppo molte aziende, anche di una certa dimensione, assumono persone in modo troppo
artigianale. O perché non sei disposto a investire risorse in questa fase, o perché non credi che una selezione condotta in modo scientifico ti possa in realtà far risparmiare molti soldi.
Eppure è proprio così.
Riducendo al minimo le possibilità che il nuovo assunto ti abbandoni o non si mostri all'altezza delle tue aspettative, puoi ridurre sia i costi di
mancata produttività, sia quelli necessari per insegnare di nuovo la mansione alla persona che dovrà sostituirlo, cioè i costi di formazione.
Scopri come una
selezione del personale condotta in modo
scientifico, utilizzando tutti gli strumenti elaborati dalla psicologia del lavoro e delle organizzazioni, può far risparmiare tempo e denaro alla tua attività, individuando la persona adatta alle caratteristiche della tua organizzazione.
L'analisi del clima organizzativo |
Uno degli interventi più delicati e importanti che lo psicologo del lavoro e delle organizzazioni può condurre in azienda è la rilevazione del
clima organizzativo.
L'analogia con il clima meteorologico è più che fondata. Quando c'è bel tempo si possono fare molte più cose di quando il tempo è brutto. In azienda e negli altri gruppi di persone, dalla coppia alla nazione, è la stessa cosa. Se gli individui agiscono in un clima buono e favorevole, dove quindi predominano aspetti di
armonia e
condivisione di valori e obiettivi, le possibilità si moltiplicano.
Viceversa, quando vedi l'altro come
ostile, come tuo
concorrente o peggio come un tuo
avversario, la logica conseguenza è che farai di tutto per prevalere e rendergli la vita difficile.
Quando questo succede in azienda, le conseguenze sono
diminuzione di produttività,
malumore diffuso e
diffidenza non solo fra direzione e altri reparti, o fra reparti, ma anche fra i componenti di uno stesso ufficio.
L'analisi del clima organizzativo può essere vista come un
check-up diagnostico, che può fotografare e rilevare lo stato attuale di come le persone percepiscono lo stare in azienda. Tale diagnosi potrà essere utilizzata per prendere le misure del caso, se necessario, e operare i cambiamenti che permettano di ristabilire un clima favorevole.
Scopri come
l'analisi del clima organizzativo può aiutare la tua azienda a trovare modi per funzionare in modo più armonico, favorendo lo sviluppo di una
cultura aziendale funzionale alla
condivisione di valori e obiettivi, in modo tale che gli obiettivi e i valori dell'azienda siano fatti propri e internalizzati dalle persone che la compongono, riducendo i conflitti e aumentando la collaborazione.
Quando le le cose in azienda vanno molto bene, si elargisce formazione a piene mani ai collaboratori. Quasi come un premio-produzione. Nei periodi di fiacca, invece, la formazione è fra le prime attività a cadere sotto la
scure dei tagli.
Spesso si scelgono corsi di formazione a catalogo, cercando di adattare un prodotto generalista alle specificità della tua realtà produttiva.
Certo, i collaboratori sono sempre contenti di prendersi una pausa dalla routine quotidiana del lavoro per andare a farsi un bel corso. Magari in una località carina. Poi però c'è il problema di
riportare e
applicare le conoscenze generali, apprese nel corso, alle attività svolte in azienda. Questo può essere più o meno facile da realizzare, sia perché possono essere nozioni troppo generali, sia perché le attività che la persona svolge a fini produttivi non sempre le lasciano il tempo di fare altro.
La formazione a catalogo può certamente essere una valida scelta, a patto che i corsi siano scelti in modo il più possibile
attinente alle necessità dalla tua azienda. E di nuovo, quanto può essere facile per te trovare il tempo per fare questa valutazione? Sei sicuro che il tuo ufficio acquisti o la persona che si occupa di gestire ordini e fornitori abbia le competenze per farlo?
Un'alternativa è commissionare lo sviluppo di corsi fatti apposta per te.
Scopri come funziona la
formazione e come, attraverso questo esempio di
formazione su misura, sia possibile indirizzarsi in modo mirato e focalizzato ai bisogni specifici della tua azienda.
Considerando la varietà di problemi di fronte a cui può trovarsi la tua organizzazione, è necessario riconoscere che non tutti possono essere risolti per mezzo di formazione, cioè insegnando delle cose ai tuoi collaboratori. Come in altri ambiti, non sempre imparare di più ti mette in condizioni di risolvere un problema.
C'è quella famosa storiella del tecnico, chiamato per riparare un impianto industriale. Il caposervizio lo accompagna sul posto e gli spiega cosa non funziona nell'impianto. Il tecnico allora si mette a osservare e ad ascoltare l'intricato sistema di tubazioni, manometri e strumenti di misura che compongono l'impianto. Dopo più di mezz'ora, apre la cassetta degli attrezzi e ne tira fuori un piccolo martello, con cui assesta un colpetto in un punto preciso di uno dei tubi. Come per magia, l'impianto riparte.
Il caposervizio gli chiede la parcella per il suo lavoro, ma il tecnico risponde di non preoccuparsi. Manderà la fattura a fine mese.
Così, a fine mese la fattura arriva e al contabile si rizzano i capelli in testa: 1000 euro + Iva! Per un colpetto di martello!
Venuto a sapere dell'accaduto, il direttore fa convocare di persona il tecnico.
"Possibile che lei mi mandi una fattura di 1000 euro per un colpetto di martello? Allora esigo che mi spieghi esattamente com'è arrivato a questa cifra!"
"Certo, nessun problema" rispose il tecnico. "Per il colpetto di martello: 1 euro. Per aver saputo dove dare il colpetto: 999 euro".
Storiella è un po' estrema, ma che rende bene una verità fondamentale, e cioè che la conoscenza basata sull'esperienza, oltre ad avere un grande valore, può essere estremamente
condensata ed efficace. E non sempre facile da utilizzare, se non è prima
mappata sugli estremi del caso specifico. La storiella non lo dice, ma quel tecnico non avrebbe mai potuto risolvere il problema telefonicamente, senza prima cioè aver visto e ascoltato di persona il (mal)funzionamento dell'impianto.
Molte situazioni sono fatte in modo simile. Non è tanto il colpetto di martello che risolve, quanto il sapere precisamente quando e dove assestarlo.
Una
difficoltà di comunicazione con altre persone che un collaboratore in una
posizione chiave della tua organizzazione può avere, potrebbe creare un'inefficienza che fa
perdere soldi alla tua azienda. Ma a un esperto di comunicazione potrebbe bastare ascoltare le persone coinvolte per capire dove sta il "bug", psicologicamente e pragmaticamente parlando, per poter dare il colpetto che serve a risolverlo.
Anche se magari - anzi, soprattutto se - le persone in questione non erano riuscite a farlo da sole. È il concetto di
tentata soluzione che ritorna: quando un tentativo ripetuto di risolvere un problema non funziona, di solito lo fa peggiorare.
E cosa ancor più importante, anche la conoscenza che viene dall'esperienza può essere
trasmessa.
Scopri come il
problem solving strategico può fornire alla tua realtà organizzativa e ai tuoi collaboratori
armi efficaci e risolutive nella negoziazione, nella vendita, nella motivazione e nella gestione dei conflitti aziendali.
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