Il luogo di lavoro dovrebbe essere un ambiente di crescita, collaborazione e realizzazione. Ma per alcuni, si trasforma in un campo di battaglia, un'arena dove la dignità e la salute psicologica vengono sistematicamente attaccate. Se ti senti costantemente isolato, denigrato, ostacolato o sottoposto a pressioni psicologiche insostenibili da parte di superiori o colleghi, potresti essere vittima di mobbing. Non si tratta di un semplice conflitto o di una giornata "no", ma di una forma di violenza psicologica ripetuta e prolungata, un vero e proprio assedio emotivo che mira a emarginare, umiliare o addirittura espellere la persona dall'ambiente lavorativo.
Le scadenze incalzanti, le aspettative crescenti, le dinamiche complesse con colleghi o superiori: il mondo del lavoro, per sua natura, comporta delle sfide. Ma quando queste sfide si trasformano in una pressione costante e insostenibile, quando la sensazione di essere sempre "sotto esame" o "non all'altezza" si insinua nella tua quotidianità, potresti essere alle prese con lo stress lavoro-correlato.
La vita è un flusso ininterrotto di cambiamenti: un nuovo lavoro, la fine di una relazione, un trasferimento, l'arrivo di un figlio, un lutto. Per la maggior parte di noi, questi eventi, per quanto impegnativi, vengono elaborati e integrati nel corso del tempo.
C'è un momento, un evento, che si imprime a fuoco nella memoria, un'esperienza così travolgente da spezzare il filo della normalità. Per molti, il tempo lenisce le ferite. Ma per altri, quell'istante traumatico continua a vivere nel presente, riproponendosi attraverso incubi, flashback vividi e un'ansia costante che non dà tregua.