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Disturbo evitante di personalità: il desiderio di connessione nascosto
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Disturbo evitante di personalità: il desiderio di connessione nascosto

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personalità - 15/07/25

Immagina di guardare il mondo da dietro una lastra di vetro opaco. Vorresti connetterti, partecipare, sentirti parte di qualcosa, ma una paura paralizzante del giudizio, della critica, del rifiuto ti tiene bloccato, invisibile agli occhi degli altri.

Giovane donna seduta da sola su una panchina in un parco, con espressione riflessiva e corpo leggermente ritirato, simboleggia l'isolamento e la paura del giudizio del disturbo evitante di personalità.
Se questa sensazione di isolamento forzato ti risuona, potresti avere a che fare con il disturbo evitante di personalità (DEP). Non è una scelta volontaria di solitudine, ma una dolorosa prigione emotiva, fatta di un'eccessiva sensibilità al giudizio altrui e di un profondo senso di inadeguatezza che ti impedisce di vivere relazioni significative e di esprimere appieno il tuo potenziale.

Disturbo evitante: la prigione invisibile della paura


Il disturbo evitante di personalità (DEP) è un disturbo della personalità caratterizzato da un modello pervasivo di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo, che porta all'evitamento di interazioni sociali e nuove attività. A differenza di chi è semplicemente timido, la persona con DEP vive un disagio profondo e una paura paralizzante di essere umiliata, criticata o rifiutata, al punto da limitare drasticamente la propria vita. Il desiderio di relazione è spesso presente, ma il terrore del fallimento o del disprezzo è preponderante.

Sintomi del disturbo evitante di personalità


I segnali del disturbo evitante di personalità possono includere:

PuntoEvitamento di attività lavorative o sociali che implicano un contatto interpersonale significativo per paura della critica, disapprovazione o rifiuto.
PuntoRiluttanza a farsi coinvolgere con le persone a meno che non si abbia la certezza di piacere.
PuntoInibizione nelle relazioni intime a causa della paura di vergognarsi o di essere ridicolizzato.
PuntoPreoccupazione per essere criticato o rifiutato in situazioni sociali.
PuntoSentimenti di inadeguatezza: si vede socialmente inetto, personalmente poco attraente o inferiore agli altri.
PuntoEstrema riluttanza ad assumere rischi personali o a impegnarsi in nuove attività, per paura di essere imbarazzante.
PuntoEvitamento del contatto visivo o posture chiuse.
PuntoForte desiderio di accettazione e affetto, spesso in conflitto con la paura del rifiuto.

Questi segnali non solo limitano la vita sociale e professionale, ma creano un senso di profonda solitudine e frustrazione, nonostante un forte desiderio di connessione umana.

Le radici del ritiro: cosa alimenta la paura del giudizio


Le cause del disturbo evitante di personalità sono multifattoriali, risultato di una complessa interazione tra predisposizioni temperamentali, esperienze infantili e contesti di crescita. Non c'è un'unica origine, ma una combinazione di elementi che possono contribuire allo sviluppo di questa dolorosa condizione:

PuntoTemperamento innato: una predisposizione genetica all'ansia, all'inibizione comportamentale o alla timidezza estrema fin dalla prima infanzia.
PuntoEsperienze infantili negative: critiche eccessive, ridicolo, rifiuto o derisione da parte di genitori, pari o figure di autorità.
PuntoAmbiente familiare invalidante dove le emozioni del bambino non sono state riconosciute o dove c'era una forte pressione per essere "perfetti" e non sbagliare.
PuntoApprendimento sociale: l'osservazione di modelli di comportamento evitante nei familiari o la mancanza di opportunità per sviluppare abilità sociali.
PuntoEventi traumatici che hanno generato un senso profondo di vergogna o inadeguatezza.

Questi fattori possono forgiare una personalità estremamente vulnerabile al giudizio altrui, che sviluppa strategie di evitamento come unico (ma disfunzionale) modo per proteggersi da un dolore anticipato.

Liberarsi dalle catene: il ruolo della psicoterapia a Firenze


Vivere con il disturbo evitante di personalità può far sentire intrappolati in un ciclo di isolamento e sofferenza, ma è fondamentale sapere che esiste un modo per rompere queste catene. Non sei condannato a vivere in disparte, desiderando una connessione che sembra irraggiungibile. La psicoterapia offre gli strumenti per affrontare questa condizione e costruire una vita più ricca di relazioni significative.

In particolare, la Terapia Breve Strategica (TBS), pur essendo un approccio molto diverso da quelli più focalizzati sulle origini del trauma o sull'analisi a lungo termine (come la Terapia Cognitivo-Comportamentale, che è molto usata per il DEP), offre un percorso pragmatico e orientato al cambiamento per il DEP. La TBS non si concentra sul perché il problema si è manifestato, ma sul come si mantiene nel presente attraverso tentativi di soluzione che finiscono per alimentarlo.

Attraverso protocolli di cura specifici e prescrizioni mirate, imparerai a:

PuntoRompere i circoli viziosi dell'evitamento affrontando gradualmente le situazioni temute.
PuntoGestire l'ansia sociale e la paura del giudizio.
PuntoCostruire l'autostima e un senso di valore personale che non dipenda esclusivamente dall'approvazione altrui.
PuntoSviluppare abilità sociali per interagire in modo più efficace e autentico.
PuntoSuperare il perfezionismo e la rigidità che alimentano l'evitamento.
PuntoAffrontare la sensazione di inadeguatezza trasformandola in consapevolezza delle proprie risorse.

L'intervento è orientato alla soluzione e mira a produrre cambiamenti concreti e duraturi in poche sedute, permettendoti di riprendere il controllo sulla tua vita sociale ed emotiva. Se stai cercando uno psicologo specializzato in disturbo evitante di personalità a Firenze, la TBS può offrirti un cammino concreto verso una maggiore libertà e connessione.

Un futuro di connessione ti aspetta


Non lasciare che la paura del giudizio ti tenga prigioniero in un mondo di isolamento. È possibile imparare a gestire l'ansia, a superare le barriere e a costruire relazioni appaganti. Affrontare questa sfida richiede coraggio e un passo fuori dalla zona di comfort, ma con il supporto professionale adeguato, puoi iniziare a costruire un futuro in cui la connessione e l'autenticità sono una realtà quotidiana.

Se ti riconosci in questa descrizione e desideri superare il disturbo evitante di personalità a Firenze, sono qui per offrirti il mio aiuto. Contattami oggi stesso per un colloquio gratuito e scopri come la Terapia Breve Strategica può essere la tua guida per ritrovare la fiducia, la spontaneità e una vita relazionale più ricca.

Poche sedute, risultati concreti._


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