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Disturbo da alimentazione incontrollata: il cibo come rifugio silenzioso |
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C'è un momento in cui la fame non è più un segnale fisico, ma un richiamo emotivo, un vuoto che sembra potersi colmare solo con quantità spropositate di cibo, consumato in fretta, spesso di nascosto, accompagnato da un senso di perdita di controllo. Non c'è vomito autoindotto o compensazioni estreme, ma solo il peso della vergogna, del senso di colpa e del disagio fisico dopo l'ingestione.
Se ti riconosci in questi episodi ricorrenti di abbuffate compulsive, senza i successivi comportamenti di "purga", potresti essere alle prese con il
disturbo da alimentazione incontrollata (
binge eating disorder). Non è una semplice "golosità" o una debolezza, ma un
grave disturbo alimentare che imprigiona la persona in un ciclo di sofferenza emotiva e fisica, spesso silenziosa e incompresa.
Il
disturbo da alimentazione incontrollata (DAI), o
binge eating disorder (BED), è un
disturbo alimentare caratterizzato da episodi ricorrenti di abbuffate, simili a quelli della bulimia nervosa, ma senza i successivi comportamenti compensatori inappropriati (come vomito, uso di lassativi, digiuno o esercizio fisico eccessivo). Durante questi episodi, la persona sente una chiara
perdita di controllo sul proprio comportamento alimentare.
I
segnali del disturbo da alimentazione incontrollata possono includere:
 | Abbuffate ricorrenti: consumo di grandi quantità di cibo in un breve periodo, con sensazione di perdita di controllo. |
 | Mangiare molto più velocemente del normale durante le abbuffate. |
 | Mangiare fino a sentirsi sgradevolmente pieni o nauseati. |
 | Mangiare grandi quantità di cibo anche quando non si ha fame. |
 | Mangiare da soli a causa dell'imbarazzo per la quantità di cibo. |
 | Sentirsi disgustati di sé stessi, depressi o in colpa dopo le abbuffate. |
 | Assenza di regolari comportamenti compensatori come il vomito. |
 | Fluttuazioni di peso spesso con tendenza al sovrappeso o all'obesità. |
 | Ansia, depressione, bassa autostima e isolamento sociale. |
Le
cause del disturbo da alimentazione Incontrollata sono multifattoriali e complesse, derivanti da un'interazione di fattori genetici, biologici, psicologici, sociali e culturali. Non c'è una singola ragione, ma una combinazione di elementi che possono contribuire allo sviluppo e al mantenimento del disturbo:
 | Fattori genetici e biologici: predisposizione familiare, squilibri neurochimici. |
 | Tratti di personalità: impulsività, difficoltà nella gestione delle emozioni, bassa autostima. |
 | Storia di diete restrittive che possono innescare il ciclo abbuffata-restrizione. |
 | Stress e traumi: il cibo come meccanismo di coping per affrontare eventi difficili. |
 | Difficoltà relazionali: dinamiche familiari disfunzionali o problemi di attaccamento. |
 | Pressione sociale legata all'immagine corporea e al peso. |
Come superare il disturbo da alimentazione incontrollata |
Liberarsi dalla morsa del
disturbo da alimentazione incontrollata è un percorso impegnativo ma possibile, che richiede un approccio integrato. Non sei condannato a vivere in questo ciclo di abbuffate e sensi di colpa. La
psicoterapia si rivela uno strumento fondamentale per affrontare le radici psicologiche del disturbo e per costruire un rapporto sano con il cibo e con se stessi.
In particolare la
Terapia Breve Strategica (TBS), non si concentra solo sul sintomo, ma sul come il problema si manifesta e si mantiene nel presente, e su cosa fare per interrompere i circoli viziosi che lo alimentano. Attraverso
protocolli di cura specifici e prescrizioni mirate, imparerai a:
 | Interrompere gli episodi di abbuffata attraverso strategie concrete. |
 | Gestire le emozioni sottostanti senza ricorrere al cibo. |
 | Modificare la percezione del corpo e l'eccessiva preoccupazione per il peso. |
 | Sviluppare nuove strategie di coping per affrontare lo stress e le difficoltà. |
 | Ristabilire un rapporto sano e intuitivo con il cibo e la fame. |
Psicologo specializzato in disturbo da alimentazione incontrollata a Firenze |
Non lasciare che il cibo diventi il tuo nemico o il tuo unico rifugio. È possibile liberarsi dal ciclo delle abbuffate e riscoprire la gioia di un rapporto equilibrato e sereno con l'alimentazione e con te stesso. Affrontare questa sfida richiede coraggio, ma con il
supporto professionale adeguato, puoi iniziare a costruire un futuro in cui il cibo è nutrimento e piacere, non fonte di sofferenza.
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