Molti di voi si chiederanno come fanno alcune persone ad avere abilità sociali apparentemente straordinarie.
Vedi per esempio un ragazzo per strada, che si avvicina tranquillamente a una ragazza. Parlano per 10 minuti di fila, ridendo e scherzando. Poi le chiede il numero di telefono. E lei glielo dà.
Come avrà fatto a raggiungere un tale livello di bravura?
1. Frasi preparate o "spontaneità"?
Voi sapete come la penso riguardo alla spontaneità: è solo un apprendimento che diventa abitudine.
Puoi andarti a rivedere il mio video: "La spontaneità è sopravvalutata".
Se prendi un attore e gli fai approcciare cento persone a caso, apparirà sempre "spontaneo" e "sincero", anche se dentro è ansioso. Certo, è il suo mestiere.
Se prendi uno psicopatico e gli fai fare la stessa cosa, otterrai un risultato analogo. Perché lo psicopatico non sa che cos'è la paura.
Gli altri non sanno quello che senti. Sanno solo quello che di te vedono, cioè i tuoi comportamenti.
Mentre stai imparando, possono andar bene delle frasi preconfezionate, per allenarti ad attaccare discorso con le persone sconosciute. Nel Regno Unito usano sempre le stesse, sul tempo.
Ma puoi esercitare la creatività e fare di meglio, specie se riesci a escogitare frasi adatte alle specifiche occasioni: per il supermercato, il bar, la discoteca, una festa.
Vanno bene anche domande inaspettate oppure cose un po' folli, se te la senti.
Anche se la frase più semplice ed efficace resta sempre: "Ciao!" con un sorriso. Almeno fino a che non sarai diventato bravo abbastanza da far funzionare altre battute.
Tuttavia, non è vero che le persone sarebbero attratte dalla spontaneità e dall'autenticità . Sono attratte dall'assenza di forzature evidenti. Quando non sei soggetto ad ansia o tensione, dall'esterno si vede ed è questo che gli altri apprezzano.
Un altro modo di chiamare l'assenza di forzature è congruenza.
Quando ciò che dici è rispecchiato dal modo in cui lo dici, questo ha un effetto positivo sull'ascoltatore. Se invece dici una cosa divertente, ma sei teso come una corda di violino, crei una sensazione di disagio in chi ti ascolta e se non ti conosce, non avrà alcun incentivo per continuare a parlare con te.
Alle persone non piace molto essere approcciate da uno sconosciuto sul punto di avere un attacco di panico.
2. La regola dei tre secondi
Non bisogna mai pensare troppo prima di approcciare uno sconosciuto.
Una volta qualcuno ha inventato la "regola dei tre secondi": se aspetti più di tre secondi prima di partire, quasi certamente non partirai. Perché inizi a entrare dentro di te e a pensare: "E se poi mi rifiuta? E se poi mi blocco e non so cosa dire? E se sbuca fuori il fidanzato e mi prende a pugni?"
Quando ti concedi tempo per pensare, inizi a fasciarti la testa prima di rompertela, a immaginare scenari negativi e questo indebolisce la tua spinta. Persino il semplice atto di dire "ciao" diventa difficilissimo.
Ovviamente, ci vuole un po' di pratica.
E la volontà di fare pratica va di pari passo con la volontà di accettare gli inevitabili errori che all'inizio farai. Ricorda: s'impara solo dagli errori. Ciò che sai già fare non t'insegna nulla.
Perciò: evviva gli errori.
Quando accetti pienamente la possibilità di essere rifiutato, accade una cosa bellissima: sei libero di comportarti senza più forzature. E di conseguenza le persone saranno attratte da te più rapidamente di quanto potresti immaginare.
3. Modi, educazione e rispetto
Un'altra cosa da tenere a mente sono i modi e le maniere con cui andrebbero avvicinate le persone che non si conoscono.
Di fronte agli sconosciuti le persone sono in genere guardinghe - certo, non ti conoscono - e quindi, usando modi gentili, che mostrino le migliori delle intenzioni possibili, non sbaglierai mai.
Sorriso, voce calma e distesa a volume né troppo basso né troppo alto, giusta distanza, giusta direzione dalla quale ti avvicini, tenere le mani abbastanza basse, senza agitarle davanti al viso dell'altro, e così via.
La direzione di arrivo migliore è angolata frontalmente, cioè non proprio di fronte, per non far sembrare come se volessi affrontare l'altro, appunto, ma neanche troppo laterale al punto che non ti vedano arrivare.
E se dopo tutto questo ti rendi conto che l'altro non è interessato, lascia stare. Saluta con gentilezza e allontanati.
4. E dopo?
Quando l'approccio funziona e inizi una conversazione, cerca di essere presente nel momento e di mostrare interesse vero e sincero per l'altra persona. Fai domande aperte e ascolta attentamente le risposte. Abbi occhi e orecchie solo per lui, o per lei. Fai vedere che sei realmente interessato a quello che hanno da dirti e che vuoi conoscerli meglio.
L'approccio è solo il primo passo di una possibile amicizia o relazione. Non aspettarti che ogni approccio abbia successo, però non farti nemmeno scoraggiare. Continua a praticare nel presentarti senza forzature, facendo la social butterfly, come dice qualcuno, e vedrai che i risultati non tarderanno ad arrivare._