L'essere umano, si sa, è un animale sociale. Non solo tendi a creare legami stretti con le altre persone, ma lo fai perché l'affiliazione è un bisogno fondamentale. Non per tutti allo stesso modo, certo, ma in generale è così.
I legami nei quali, come dicono economisti e psicoanalisti, investiamo di più sono quelli familiari, le relazioni strette. Famiglia di origine e famiglia acquisita. Oggi ci occuperemo soprattutto di quest'ultima, che nasce dal legame di coppia.
Watzlawick faceva notare una cosa in particolare, sul matrimonio: nel momento in cui due persone si sposano, manifestando quindi l'intenzione di passare il resto della vita insieme, si pone immediatamente una domanda: adesso che hanno firmato, di fronte al sacerdote o al sindaco, quelle due persone staranno insieme perché lo vogliono, oppure perché devono?
Un ragazzo di circa 20 anni si rivolge a me su consiglio della fidanzata. A quanto racconta la ragazza, lui è troppo insicuro, geloso, e socialmente poco attivo. Si contenterebbe di passare tutto il tempo con lei e ha poca voglia di uscire assieme ai gruppi di amici, soprattutto il gruppo di cui fa parte lei.
Quando vanno in vacanza, passano dei giorni insieme e vanno d'accordo. Ma durante l'anno litigano spesso, perché anche lei ha 20 anni e una o due volte la settimana vuole andare a ballare. Puntualmente lei lo invita: "Vuoi venire anche tu?" ma lui, persona schiva, le risponde sempre di no.
Siccome sente di non star facendo nulla di male, lei ci va lo stesso. Ma ogni santa volta, l'indomani, è sempre motivo di discussione. E tu te ne sei andata lasciandomi da solo, e chissà quante persone c'erano, e chissà con quanti ragazzi hai parlato.
"Ma se ti dico sempre di venire con me, e tu non vuoi mai!"
Niente. Non c'è comunicazione su questo argomento. Lui non riesce a venire a patti con il fatto che, siccome lui è insicuro, lei dovrebbe, se non sentirsi insicura a sua volta, almeno far finta di esserlo ed evitare di uscire con le amiche per far piacere a lui.
Quando discutono, lui arriva ad alzare la voce fino a far impaurire la ragazza, che preoccupata gli dice che se le cose dovessero rimanere così lei è pronta anche a lasciarlo.
Parlando con il ragazzo gli faccio alcune domande, per cercare di capire come ragiona, o meglio, per capire le motivazioni che lo spingono a comportarsi così.
Per farla breve, viene fuori che si sente molto debole nelle situazioni sociali. Soffre di insicurezza, è stato abbandonato dai genitori quando era ancora adolescente e non ha avuto probabilmente delle esperienze di riferimento e dei modelli che gli permettessero di sviluppare questo aspetto.
Quando è da solo insieme alla sua ragazza, l'insicurezza sparisce. Si sente più forte, si sente in grado di interagire con gli altri. Non che la cosa lo interessi in modo speciale, però, e questo infatti è il motivo per cui non vuole mai andare a ballare con lei. Ballare non gli interessa.
Ma se non altro, quando sta con lei non si sente così disperatamente sperduto.
Perciò la domanda che mette il dito nella piaga è: "Ma quindi, il rapporto con la tua ragazza, per te, è più una risorsa o più una stampella? È più un qualcosa che aggiunge alla tua vita, o un qualcosa senza di cui ti senti menomato?"
Il ragazzo annuisce subito con la testa, segno che sa già la risposta. Però corruccia le sopracciglia, mi guarda un po' storto ed esita alcuni secondi. Poi ammette: "È decisamente una stampella".
Quasi mai le situazioni sono così estreme. In ogni relazione c'è un po' dell'uno e un po' dell'altro. Ogni relazione assolve un po' al bisogno di socialità, e allo stesso tempo aggiunge aspetti gradevoli e divertenti all'esistenza.
Ma nelle patologie, come in questo caso, e come abbiamo visto nello scorso video, le cose sono estremizzate. Quindi per questo ragazzo, estremamente bisognoso di sentirsi rassicurato, il significato della relazione significativa è tutto sbilanciato verso l'estremo della necessità.
Tu hai qualcosa senza la quale io sto male. Perciò devo stare con te per poterlo avere. Questo significa "amore disperato".
E come in ogni patologia, è presente rigidità di pensiero ed emotiva. Hai difficoltà a lasciare andare le tue illusioni di sicurezza, perché hai paura.
Perciò il percorso di questo ragazzo dovrà comprendere esperienze, pianificate appositamente, che contraddicano la rigida convinzione che stare in mezzo agli altri sia pericoloso.
E ovviamente tali esperienze dovranno condurlo a poter stare da solo in mezzo agli altri. Senza la fidanzata. Per imparare che anche lui può essere indipendente, come gli altri, e capace di intrattenere relazioni divertenti anche con persone che non conosci o conosci poco.
In questo modo, stare insieme alla sua amata diventerà sempre più una scelta, invece che un obbligo dettato dalla necessità._