Sapevi che l'ipocondria ha molto a che vedere con l'ossessività? Anzi, che è una forma di ossessività? Nel video ti do tre suggerimenti per tenerla a bada e fare in modo che non si aggravi.
Hai paura delle malattie, e forse hai già chiesto un aiuto specialistico.
Ma ti hanno mai detto che l'ipocondria è una forma di ossessività?
Nella seconda parte di questo video ti darò alcune indicazioni per tenere a bada l'ossessività e fare in modo che non si aggravi.
L'altro giorno, nel video sul bisogno di controllo, ti ho spiegato come il bisogno di controllare ogni centimetro della propria esistenza sia un'abitudine radicata in molte persone, che può raggiungere livelli patologici.
Una cosa che però non ti avevo detto è che l'ossessività, ovvero il bisogno di controllo, è una forma avanzata di ansia.
Come ansioso, inizi la tua carriera perché hai paura di qualcosa. Che quindi eviti.
Poi diventi sempre più bravo nell'evitare e così impari ad anticipare gli eventi. Inizi a controllare. E in questo modo diventi ossessivo.
L'ipocondria non fa eccezione.
Quando hai paura di una malattia, o di più malattie, molto presto ti ritrovi a controllare, cioè a monitorare il tuo stato di salute.
Ti ascolti, ti tocchi, fai esami medici, fai caso a ogni più piccolo segnale che il corpo ti manda.
Perché potrebbe essere segnale di qualcosa che non va.
Ma più fai tutto questo, più stai consolidando un circolo vizioso - patologico - sempre più efficiente, che si alimenta di solo.
Ecco perché considerare e trattare l'aspetto ossessivo, nell'ipocondria, è fondamentale, per poter arrivare a soluzione.
1/3 - Una prima maniera immediata per tenere a bada la tua ossessività è resistere alla tentazione di controllare.
Lo so, la disciplina è una cosa sgradevole. E inoltre la società ormai ti ha convinto che sia giusto cedere alle tentazioni. Che devi essere spontaneo, che devi fare ciò che ti va e altri scontati luoghi comuni come questo.
Ma il fatto è che per ottenere risultati, in qualunque campo, occorre costanza, continuità. Occorre disciplina.
Quindi inizia a dire a te stesso, come un evidenziatore, che la cosa più importante è smettere di controllare. Smetti di toccarti, di ascoltarti, di fare esami medici. Se puoi farlo, non tarderai a vederne gli effetti.
2/3 - Un'altra maniera di comportarti in modo più funzionale, di fronte alla paura delle malattie, è riflettere sul caso peggiore.
Cosa potrebbe succederti, al peggio, se ti ammalassi davvero? Fatti proprio il film, anzi la serie tv, puntata per puntata: l'esordio della malattia, i primi esami che la confermano, il medico che ti guarda con imbarazzo, i familiari che piangono, tu che ti disperi.
E poi, alla fine, renditi conto che tutto ciò che di grave poteva succedere, al mondo, è già successo.
Sì, dirai, ma perché deve ricapitare proprio a me?
La risposta è che può capitare a te come a chiunque altro. E a parte seguire uno stile di vita sano, non c'è molto altro che tu puoi fare per avere la certezza che non ti succeda mai.
Anzi, non c'è proprio nulla che tu possa fare, o sapere, in grado di assicurarti che vivrai in eterno.
3/3 - Questo ci porta al terzo punto, l'egocentrismo.
Credere che tutto ciò che ti succede o potrebbe succederti sia una cosa importantissima, è vero... ma è vero per te.
Il mondo, purtroppo, non gira attorno a te né a nessun altro e dobbiamo essere pronti a qualunque evenienza.
Fra duecento anni, quando nessuno degli esseri umani che oggi vivono ci sarà più, il mondo andrà avanti lo stesso. E si sarà dimenticato di te, di me e di tutti quanti.
Riflettici. E renditi conto che per vivere serenamente, come ha detto qualcuno, occorre dimettersi da general manager dell'universo.
Nessuno ha il potere di controllare tutto.
Quindi hai due possibilità: continuare a illuderti di poter controllare, cioè di poter influire sul corso di eventi che per definizione sono imprevedibili, e quindi continuare a soffrire.
Oppure renderti conto che mollando un po' la presa, imparando quando serve essere attenti e concentrati, e quando invece è più opportuno adottare un atteggiamento di attenzione diffusa, aperta ai cambiamenti, e quindi rinunciando alle pretese troppo elevate, puoi vivere meglio._