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L'evoluzione preferisce un numero inferiore di concorrenti |
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Un nuovo studio dell'Università del Michigan ha scoperto che esisterebbe un delicato equilibrio riguardo al
livello di concorrenza nelle strategie di presa delle decisioni. Un livello
moderato di concorrenza porterebbe a risultati
migliori di un livello di concorrenza alto.
Cosa significa? Che nelle situazioni che prevedono competizione fra vari candidati, quando tali candidati sono in numero ridotto aumenta la probabilità di
miglior qualità dei risultati prodotti dalle decisioni prese, rispetto alle situazioni dove molti candidati sono coinvolti.
Un esempio sono le attuali elezioni presidenziali USA, con l'abnorme numero di 17 candidati alla presidenza. A prima vista si potrebbe pensare: più candidati concorrono, più aumentano le probabilità che uno di loro sia quello "giusto", con le carte in regola per prendere in mano il paese.
L'evoluzione però non è d'accordo.
Quando la concorrenza è tanta, infatti, gli esseri umani si sentono spinti a elaborare strategie decisionali
rapide, che sacrificano la precisione sull'altare della velocità nel tentativo di arrivare prima dei concorrenti.
Le situazioni con basso livello di concorrenza, di contro, lasciano alle persone più tempo per studiare e sviluppare strategie in modo
più considerato.
"Maggior competizione significa necessità di prendere decisioni rapide e meno precise" dice uno degli autori dello studio. "Per battere sul tempo tanti concorrenti, dobbiamo affidarci a informazioni minimali nel compiere le nostre scelte e di conseguenza è alto il rischio di produrre decisioni sub-ottimali".
Nel regno animale un esempio ci è dato dal
granchio eremita (paguro). Man mano che cresce, questo animaletto deve cambiarsi la conchiglia con una più grande. Nelle aree scarsamente popolate, esso ispeziona accuratamente varie conchiglie prima di scegliere quella che fa per lui. Ma nelle aree affollate dai loro simili, i granchi incontrano le conchiglie vuote e decidono immediatamente di indossarle. Si creano addirittura comportamenti di
accaparramento, dove i granchi si aggrappano gli uni agli altri per impossessarsi della conchiglia che sta per essere abbandonata da uno di loro.
Nelle corse presidenziali, questo fenomeno può essere osservato nell'elevata reattività per accaparrarsi visibilità nei media. La forte competizione spinge i candidati a commentare argomenti
senza adeguata preparazione, al solo fine di arrivare prima degli altri. Tale impulso deriverebbe da pressioni evoluzionistiche, sostengono gli autori.
"Prendere decisioni affrettate quando infuria la competizione non è irrazionale. È segno che siamo in presenza di organismi evoluti che sanno quando basarsi su un'intuizione piuttosto che su dati affidabili, anche se ciò può portare a risultati sub-ottimali."
Bibliografia:
Machines Like Us online. 2015. Evolution favors fewer candidates.
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