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La strategia che rende davvero felici

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La strategia che rende davvero felici

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società - 06/07/15

Cercare direttamente la felicità, così come tenere troppo spesso d'occhio il nostro livello attuale di felicità, può ritorcersi contro e farci sentire peggio che meglio.

Molte persone descrivono la felicità in modo fatalista: verrebbe quando vuole lei piuttosto che quando noi vogliamo. Un nuovo studio, tuttavia, mostra che un modo semplice per assicurarsi la felicità può essere la lista delle priorità piacevoli. Ciò significa dedicarsi alle attività che ci piace fare, in ordine di priorità, dedicando più tempo a quelle più piacevoli.

Le persone che si comportano in questo modo sono non solo più felici e meno depresse, ma hanno relazioni più soddisfacenti e compassionevoli, più resilienza e più consapevolezza, secondo lo studio. Ciò deriverebbe dal surplus di emozioni positive che queste persone provano e che le rendono più disponibili verso il mondo.

Riassumendo, come ha detto qualcuno, la felicità deriva dalle cose che facciamo e che ci piacciono. Se riusciamo ad accumulare una "scorta" di emozioni positive, ce ne restano in eccedenza da poter donare agli altri. Il cosiddetto sano egoismo, che si oppone alla logica del sacrificio secondo la quale si potrebbe dare agli altri solo nella misura in cui togliamo a noi stessi. Invece, per stare bene insieme agli altri è importante innanzitutto stare bene con noi stessi.

La generosità può esistere solo quando abbiamo abbastanza da poter dare. Altrimenti è solo una condivisione di briciole fra poveri. Volendo ragionare in termini sociali, si potrebbe dunque affermare che essere felici per primi noi è un nostro dovere, affinché si possano rendere felici gli altri.

L'organizzazione delle attività piacevoli secondo una priorità è un fatto personale. Ognuno decide a modo proprio l'ordine e il contenuto da dare alla lista. Per alcuni è piacevole andare allo stadio o portare la famiglia al parco, per altri prendere tè alle cinque o andare a correre la mattina presto. Alcuni possono apprezzare le attività calme e tranquille, per altri il massimo del piacere consiste in eccitazione e adrenalina.

Il punto però è che non tutti danno seguito ai propri desideri. Se ti piace fare una cosa e non la fai, ci sono le premesse perché alla lunga ne debba pagare le conseguenze.

Bibliografia:

Lahnna I. Catalino et al. 2014. Prioritizing positivity: An effective approach to pursuing happiness?. APA PsycNET online.
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