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Il lato oscuro della bellezza |
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Si può essere
troppo belli? La maggior parte di noi non ha questo problema. Sognerebbe, semmai, di averlo.
Pro e contro della bellezza sono studiati da tempo in psicologia. Ma essere dotati di tratti somatici
simmetrici e regolari paga, oppure è meglio essere normali?
Analizzando
decenni di ricerche (in inglese), le psicologhe sociali Lisa Slattery Walker e Tonya Frevert arrivano a inaspettate conclusioni.
(
foto di Gage Skidmore)
È noto che la bellezza genera negli altri il cosiddetto
effetto alone: quando qualcuno ci fa una buona prima impressione, siamo portati a credere che anche altri tratti di quella persona, che non conosciamo, siano altrettanto buoni. Potremmo riassumere tale
euristica in: ciò che è bello deve essere anche buono.
Ad esempio Walker e Frevert riportano molte ricerche secondo cui gli studenti più attraenti, sia a scuola che all'università, sono giudicati come
più competenti e intelligenti dai loro insegnanti. E ciò è riflesso dai voti agli esami o sulla pagella.
È un effetto cumulativo che si
autoalimenta nel tempo, spiega Frevert: "Più si acquista fiducia in se stessi, più si nutrono convinzioni positive e di conseguenza aumentano le opportunità di dimostrare la propria competenza".
Sul posto di lavoro un bel viso può realmente far fare fortuna. A parità di tutto il resto, le persone belle tendono a percepire stipendi più alti e a salire più in alto, in azienda, rispetto alle persone considerate meno attraenti.
Uno studio (in inglese) ha rilevato
una differenza dal 10 al 15% nei guadagni fra le persone più belle e meno belle di un gruppo, che si traduceva in una differenza di circa
230.000 $ (224.000 euro) sull'arco di tutta la vita. "La bellezza offre vantaggi dalla scuola alla scrivania" commenta Walker.
Anche in
tribunale la gradevolezza visiva fa miracoli. Gli avvocati difensori attraenti spuntano
pene più lievi o l'assoluzione per i propri clienti, mentre i querelanti attraenti vincono le cause più facilmente e ottengono
risarcimenti più alti.
Essere belli paga, in molte circostanze, però in altre può ritorcersi contro. Ad esempio il bello può essere considerato un leader migliore, ma il
pregiudizio sessista può giocare a svantaggio delle donne, rendendo la loro
assunzione meno probabile per mansioni di alto profilo (in inglese) che richiedono esercizio di autorità.
E come molti lettori attraenti possono aver sospettato, è più facile generare
gelosia nelle persone dello stesso sesso che li stanno intervistando per un lavoro,
rendendo meno probabile l'assunzione (in inglese) quando gli intervistatori pensano che il candidato sia più attraente di loro.
Chi è bello è meno curato dai medici? |
Un aspetto più preoccupante è che la bellezza esteriore può pregiudicare le
cure mediche ricevute. Tendiamo in generale ad associare la bellezza alla salute (è un retaggio biologico-evolutivo), perciò un medico può prendere meno sul serio una malattia che affligge una persona attraente. Ad esempio, nel trattamento del
dolore i medici si prendono meno cura del paziente, quando è più bello.
E l'aura di apparenza che avvolge le persone di bell'aspetto può portare a maggior
solitudine.
Uno studio del 1975 ha trovato che le persone tendono ad
allontanarsi di più, sulla strada, incrociando una bella donna sul proprio cammino. Magari un segno di rispetto, ma che aumenta pur sempre le distanze. "La bellezza può trasmettere un senso di maggior potere, ma proprio per questo rende gli altri più insicuri e meno disposti all'approccio", dice Frevert.
Il sito d'incontri
OkCupid.com ha recentemente riportato che le persone iscritte con
foto profilo impeccabilmente belle hanno meno probabilità di fare incontri degli iscritti che pubblicano foto meno perfette e più strane, presumibilmente perché di fronte a queste ultime i visitatori si sentono meno intimiditi.
Quindi la bellezza può fare comodo, ma non sempre aiuta. Frevert e Walker osservano con acume che proprio come le definizioni e i luoghi comuni sulla bellezza, anche gli effetti che essa genera possono essere superficiali e non sempre hanno radici biologiche. Del resto è ben nota la variabilità degli stereotipi culturali della bellezza, che mutano nel tempo.
Dare ascolto all'effetto alone, concludendo frettolosamente che ciò che è bello deve essere buono, è una scorciatoia cognitiva, ma come tutte le scorciatoie può essere inaffidabile.
Le autrici notano anche come concentrarsi troppo sul proprio
aspetto fisico e su ideali astratti di bellezza possa essere svantaggioso, alimentando inutilmente ansia e insicurezze,
anche in coloro che sono già belli!
"Concentrarsi troppo sull'apparire attraenti può alterare i rapporti con gli altri". È un modo di dire logoro, ma pur sempre vero: nessuna bellezza può compensare una mancanza di personalità.
Come dice Dorothy Parker, la bellezza è epidermica, ma la bruttezza arriva fino all'osso.
Bibliografia:
Robson, David. 2015. The surprising downsides of being drop dead gorgeous. BBC online.
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