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Codice Deontologico e modifica dell'art. 5 |
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Cari colleghi psicologi, in questi giorni siamo chiamati a votare sulla modifica dell'art. 5 del Codice Deontologico sulla nostra formazione obbligatoria.
Allora io vorrei fare una proposta forse un po' provocatoria, ma nemmeno tanto.
Presumere che tutti abbiano bisogno dello STESSO livello e tipo di formazione ogni anno equivale a dare per scontato che ogni professionista riesca a essere efficace allo stesso modo nel proprio lavoro. Però sappiamo che non è così... c'è sempre qualche collega più competente di noi, là fuori. Inutile negarlo.
E allora, perché non fare prima una cosa più utile a noi, ma soprattutto a pazienti e clienti? Perché non creare un bel sistema per MISURARE l'efficacia e l'impatto del nostro lavoro? Così sarebbe subito evidente chi ha più bisogno di formazione e, soprattutto, di che TIPO di formazione. Infatti, data la grande diversità dei vari orientamenti, solo per restare in ambito psicoterapeutico, a me pare assurdo pensare che QUALUNQUE formazione possa andar bene per CHIUNQUE.
In tal modo si creerebbe un reale valore per pazienti e clienti, incentivando i colleghi che ottengono valutazioni inferiori a rimettersi in pari.
Da molto si sente dire che un bel sistema di valutazione dei risultati del lavoro dello psicologo sarebbe cosa buona e giusta, ma tutto è ancora lettera morta, e si preferisce invece far finta che sia sufficiente "formarsi" continuamente. Dimenticando però che ogni atto formativo SERIO non può prescindere da una valutazione il più obiettiva possibile dei RISULTATI prodotti, che non sono il test a risposta multipla di fine corso, ma gli EFFETTI del mettere in pratica quanto appreso.
Come mai?
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