[ |
Teorie divulgative sull'autostima non supportate da studi seri |
] |
C'è una gran differenza fra la conoscenza dell'
autostima basata sulla
ricerca scientifica e le tante
pseudo-teorie semplificate disseminate nei libri di
self-help e nei i discorsi degli
speaker motivazionali.

Capire la differenza è importante, perché un'autostima
bassa si associa a un maggior rischio di problemi psichici come
disturbi alimentari e
depressione.
Gli operatori delle professioni che forniscono servizi sanitari dovrebbero avere ben presenti nozioni sull'autostima. Tuttavia, troppe sono le informazioni approssimative, non provate o sbagliate che si trovano in circolazione sull'argomento.
I libri divulgativi distinguono ad esempio fra
autostima e
fiducia in se stessi. E molti di essi lasciano intendere che sarebbe possibile migliorare l'autostima
senza alcun legame con quanto le persone si
percepiscono competenti nelle aree che considerano importanti.
Ciò è in stridente
contrasto con i risultati di una ricerca pubblicata da M. Lindwall, del dipartimento di psicologia della University of Gothenburg, assieme a colleghi britannici, turchi e portoghesi.
"Ritengo importante che le persone abbiano un'idea più
equilibrata di che cos'è realmente l'autostima" dice Lindwall. "I nostri risultati mostrano che l'autostima è legata più di ogni altra cosa alla percezione di competenza che le persone hanno di se stesse nelle aree che ritengono importanti".
Il rovescio della medaglia è che le persone sono più vulnerabili agli effetti di un'autostima bassa quando non riescono a essere o si
sentono meno competenti nelle aree importanti.
"L'autostima è anche legata
strettamente alla fiducia in se stessi e all'autopercezione di competenza in altre aree" aggiunge l'autore.
Lo studio sviluppa una delle teorie dominanti in questo campo, formulata più di 100 anni fa da
William James. Essa afferma che l'autostima è in realtà il risultato del successo percepito, o competenza, in un'area, relativamente a quanto tale area è considerata importante.
La ricerca ha impiegato 1.831 studenti universitari provenienti da 4 paesi, focalizzandosi specificamente sull'autopercezione corporea. Ad esempio è stato indagato quanto i soggetti si considerassero forte e in buona forma fisica, e quanto credevano che il loro corpo fosse attraente.
"I risultati mostrano che l'autopercezione del corpo, soprattutto nelle aree ritenute importanti, è legata all'autostima
generale. Il nostro studio, insieme a tante altre ricerche, dipinge un quadro dell'autostima completamente
diverso e più complesso di quello delineato nei libri ad alta tiratura di divulgazione psicologica. Questi libri si basano spesso su racconti
aneddotici e sull'esperienza di
una sola persona anziché sulla ricerca sistematica. Il tema dell'autostima non è così semplicistico, altrimenti l'interesse destato dal concetto non sarebbe stato così grande".
Bibliografia:
M. Lindwall, F. Hülya Aşçı, A. Palmeira, K. R. Fox, M. S. Hagger. 2011. The Importance of Importance in the Physical Self: Support for the Theoretically Appealing but Empirically Elusive Model of James. Journal of Personality._