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Le lacrime di coccodrillo non ingannano tutti: come distinguere il rimorso vero da quello finto |
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Quanto è facile
fingere il rimorso? Non molto, se chi ascolta sa dove guardare.
Nel primo studio sull'autenticità del rimorso, L. Brinke e colleghi scoprono che chi finge il rimorso mostra una
gamma più ampia di espressione delle emozioni e
rapidi sbalzi da un'emozione all'altra, fenomeno noto come
turbolenza emotiva, oltre a una maggior
esitazione nel parlare.
Questi risultati sono importanti ad esempio per giudici e giurie, che nel comminare una pena o rilasciare un imputato devono decidere sul suo reale pentimento. Il lavoro di Brinke è stato riportato sulla rivista della Springer
Law and Human Behavior (
Legge e comportamento umano).
L'
inganno è un aspetto rilevante dell'interazione sociale e può avere conseguenze importanti quando passa
inosservato in contesti come la testimonianza o il processo criminale. In questi casi, la credibilità delle emozioni degli imputati determina le decisioni che verranno prese sul loro futuro.
Lo studio ha analizzato il
comportamento verbale e non verbale associato all'
inganno emotivo, basandosi su videoregistrazioni di persone colpevoli di malefatte che mostravano rimorso vero o falso. L'analisi di oltre 300.000 quadri d'immagine ha mostrato che coloro che fingevano il rimorso esibivano
più emozioni fra le sette elementari universali (felicità, tristezza, paura, disgusto, rabbia, sorpresa e disprezzo) rispetto a coloro realmente dispiaciuti.
Gli autori hanno raggruppato le emozioni espresse attraverso la mimica facciale in
tre classi:
 | positive (felicità); |
 | negative (tristezza, paura, rabbia, disgusto e disprezzo); |
 | neutre (espressione neutra e sorpresa). |
È emerso che chi era davvero pentito
non passava frequentemente e direttamente da emozioni positive a negative e viceversa, ma effettuava la
transizione attraverso emozioni neutre. Al contrario, i mentitori facevano
numerosi salti fra emozioni positive e negative, con
poche esibizioni di emozioni neutre nel mezzo. Inoltre, i bugiardi mostravano un grado significativamente maggiore di
esitazioni mentre parlavano.
Gli autori concludono: "Il nostro è il primo studio ad aver investigato il rimorso genuino e quello falso attraverso i segnali comportamentali. L'identificazione di segnali affidabili che ne permettano il riconoscimento può avere implicazioni pratiche considerevoli. Gli psicologi forensi, le giurie e i giudici potrebbero beneficiarne".
Bibliografia:
L. Brinke, S. MacDonald, S. Porter, B. O'Connor. 2011. Crocodile Tears: Facial, Verbal and Body Language Behaviours Associated with Genuine and Fabricated Remorse. Law and Human Behavior._