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Cappello pensatore? Stimolazione elettrica del cervello fa risolvere i problemi |
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Siamo in procinto di riuscire a
stimolare il cervello per vedere il mondo in modo
nuovo, d'inventare un
cappello pensatore come quello di
Archimede Pitagorico?
Ricerche da parte di R. Chi e A. Snyder al
Centre of the Mind alla
University of Sydney farebbero dire proprio di sì. Hanno trovato che dei partecipanti sottoposti a stimolazione elettrica ai lobi temporali anteriori hanno avuto
il triplo di probabilità di riuscire a risolvere problemi difficili e non familiari, rispetto a un gruppo di controllo. Lo studio è stato pubblicato ieri l'altro sulla prestigiosa rivista
PLoS ONE.
Secondo gli autori, la propensione delle persone ad applicare in maniera
rigida strategie e acquisizioni che hanno avuto successo in passato (ciò che in
terapia breve strategica si chiamano
tentate soluzioni) sarebbe il principale collo di bottiglia che ostacola gli slanci creativi alla soluzione di problemi. Si tratterebbe di un
compromesso cognitivo fra la necessità di far presto nelle situazioni che ci sono familiari e il rimanere ricettivi verso le novità.
Chi e Snyder sostengono che è possibile
modulare questo compromesso a nostro vantaggio per mezzo di una
stimolazione elettrica transcranica (SET), una tecnica in apparenza non invasiva e sicura che aumenta temporaneamente
l'eccitabilità di popolazioni di neuroni. In particolare, la SET può essere usata per manipolare la competizione fra
emisferi destro e sinistro inibendo o disinibendo certe aree.
I risultati dello studio sono congruenti con le evidenze che il lobo temporale anteriore destro sarebbe responsabile
dell'insight nelle situazioni nuove. Pertanto, inibendo il lobo temporale anteriore sinistro si otterrebbero risposte e uno stile cognitivo meno top-down,
meno influenzato dai preconcetti.
Bibliografia:
R. P. Chi, A. W. Snyder. 2011. Facilitate Insight by Non-Invasive Brain Stimulation. PLoS ONE._