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La vita in città favorisce i disturbi psicotici? |
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La relazione fra disturbi
psicotici e vita nelle aree urbane sembra derivare dalla maggior
frammentazione sociale esistente nelle città, secondo uno studio recente.
"Nel mondo ci sono variazioni sostanziali del tasso d'incidenza della
schizofrenia" scrive l'autore. "Di tutti i motivi geografici ricorrenti di variazione, il più chiaro è che le aree urbane hanno un'incidenza più alta dei casi di schizofrenia rispetto alle aree rurali". Le caratteristiche delle zone con il rischio più alto di
psicosi includono: alta densità di popolazione, alta varietà etnica, deprivazione economica, frammentazione sociale e ridotta coesione sociale.
Lo studio ha interessato 203.829 individui residenti in Svezia e i risultati sono stati che
il rischio di psicosi non affettiva è più alto in città e paesi rispetto alle aree rurali. Su 203.829 persone, 328 (0.16%) avevano ricevuto diagnosi di schizofrenia, 741 (0.36%) di altre psicosi non affettive, 355 (0.47%) di psicosi affettive e 953 (0.47%) di psicosi di altro tipo.
Gli autori commentano: "Essere cresciuti nelle aree a più alta urbanizzazione comporta un aumento nel rischio di psicosi non affettiva. Ciò sembra essere spiegabile primariamente in base alle caratteristiche dell'area piuttosto che dell'individuo. La frammentazione sociale si è rivelata il fattore più importante. I nostri risultati mostrano che
l'integrazione fisica di per sé non è sufficiente e che alcuni degli aspetti
positivi della cosiddetta
segregazione, come coesione interna, senso di sicurezza localizzato e spirito di comunità devono essere mantenuti allo scopo di favorire la salute mentale della popolazione".
Bibliografia:
S. Zammit et al. 2010. Individuals, Schools, and Neighborhood: A Multilevel Longitudinal Study of Variation in Incidence of Psychotic Disorders. Arch. Gen. Psychiatry._