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Invecchiando arrivano stabilità emotiva e felicità |
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Anche nel nostro paese, gli anziani sono in aumento. Molti temono che entro breve avremo una società invecchiata, con tanti anziani disabili e pochi giovani che si prendono cura di loro e che contribuiscono alla produttività. Tali preoccupazioni sono legittime, ma un nuovo studio a Stanford mostra che la vecchiaia porta vantaggi.
Via via che invecchiamo, tendiamo a diventare più stabili
emotivamente e ciò si traduce in una vita più lunga e produttiva, che offre più vantaggi che svantaggi, sostiene l'autore. I problemi emotivi scottanti diventano più semplici da risolvere con l'età. Con l'aumento dell'età media, potremo assistere a un maggior numero di persone che riesce ad andare d'accordo con altre. L'aumento dell'età media, pertanto, potrebbe portare a un mondo più tranquillo e compassionevole.
In un arco di tempo compreso fra il 1993 e il 2005, gli autori hanno seguito 180 soggetti fra 18 e 94 anni. Per una settimana, ogni 5 anni i partecipanti portavano con sé un cercapersone, e dovevano rispondere a una serie di domande quando la suoneria si attivava. I
test periodici avevano lo scopo di verificare quanto la persona si sentisse felice, soddisfatta e a proprio agio in quel momento.
Le ricerche precedenti si erano concentrate sul livello di felicità in relazione all'età, ma questo è il primo studio longitudinale, ossia che ha seguito per molti anni i soggetti, a verificare come la felicità cambiasse con l'età.
I quesiti cui volevano dar risposta i ricercatori erano da tempo nella testa degli studiosi del mondo sociale. Gli anziani di oggi sono felici solo perché hanno avuto la fortuna di vivere durante un periodo di sviluppo socio-economico favorevole? Oppure tutte le persone, sia nate nei periodi di boom che durante una recessione, hanno dentro loro stesse le risorse per arrivare alla vecchiaia sorridendo?
I risultati, secondo gli autori, mostrano che non importa in quale periodo economico si nasce. In generale, le persone diventano più felici man mano che invecchiano. Anno dopo anno, i soggetti più anziani hanno riportato
meno emozioni negative e più positive, in confronto ai loro anni più verdi.
Tuttavia, avanzando con l'età le persone riportano più facilmente mix di emozioni positive e negative, perché diventano più consapevoli al problema della morte. Perciò, quando sperimentiamo un momento meravigliosamente felice, ci rendiamo conto che la vita è fragile e che un giorno finirà. Ma quest'alternanza di emozioni è un bene, perché è indice di forte salute emotiva ed equilibrio.
Il leader dello studio, la professoressa Carstensen, sostiene che l'età porta a una maggior
selettività socio-emotiva, un modo scientifico per dire che quando ci si rende conto che il tempo è limitato, si tende a investire nelle cose davvero importanti.
Mentre adolescenti e giovani adulti sperimentano più frustrazione,
ansia e delusione per risultati agli esami, obiettivi di carriera e trovare l'anima gemella, le persone più anziane tipicamente hanno fatto pace con dritti e rovesci che la vita ha posto loro di fronte. In altre parole, hanno
meno ambiguità con cui
stressarsi.
Tutto ciò suggerisce che l'invecchiamento della società potrebbe portare più vantaggi che svantaggi. Se le persone diventano più sagge invecchiando, anche le società più anziane dovrebbero essere più sagge e gentili di quelle giovani.
E che dire, dello stereotipo del "vecchio brontolone"?
"Molti vecchi brontoloni non sono altro che giovani brontoloni invecchiati", dice Carstensen. "L'età non fa diventare brontolone chi è sempre stato spensierato, da giovane."
Bibliografia:
L. Carstensen. 2010. Getting older leads to emotional stability and happiness, study shows. Stanford University._