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Quando il gioco si fa duro... forse è meglio uscirne |
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Ci sono occasioni nelle quali è meglio passare la mano? Gli psicologi hanno studiato la questione, e il legame fra tenacia ed equilibrio psicofisico.
Sembrerebbe che la persistenza paghi sempre, sul lungo periodo. L'insistenza dovrebbe aumentare le possibilità di successo, e il successo personale è legato al benessere. Ma che succede se l'obiettivo è molto difficile da raggiungere? Qual è il punto che fa sembrare un tratto ammirabile come la perseveranza più simile a uno sbattere la testa contro il muro?
Per testare tutte queste idee, due psicologi hanno sviluppato un
test che riesce a distinguere in maniera affidabile le persone che di fronte a un compito difficile continuano a insistere, da quelle che lasciano perdere. In una serie d'esperimenti i ricercatori hanno studiato estensivamente questi due tipi di
personalità, per vedere quanto fossero sani ed equilibrati.
Nel 2007 è stato pubblicato uno di questi studi, dove degli
adolescenti sono stati seguiti per un anno intero. Durante questo tempo, gli individui che desistevano di fronte a obiettivi difficili hanno mostrato livelli molto più bassi di una proteina chiamata CRP, un indicatore del livello d'infiammazione.
L'infiammazione è stata recentemente correlata a vari tipi di malattie importanti, come il diabete e i disturbi cardiaci, suggerendo che gli adolescenti sani ma troppo tenaci potrebbero essere sulla "buona" strada per sviluppare patologie croniche, più avanti negli anni.
Di conseguenza, i ricercatori concludono che una strategia migliore potrebbe consistere nel fermarsi per tempo, di fronte agli ostacoli insormontabili. Quando le persone si trovano a confrontarsi con situazioni nelle quali non riescono a realizzare un obiettivo chiave, la risposta più equilibrata dal punto di vista sia fisico che mentale potrebbe essere proprio il disimpegno.
Ma non tutto è perduto, per l'arrivista.
Gli studiosi hanno ordinato entrambi i gruppi lungo un valore che rappresentava la loro voglia d'impegnarsi nuovamente e fissare altri obiettivi, dopo aver desistito da quelli precedenti. Anche se non è stato trovato alcun legame fra nuovo impegno e salute fisica, è emerso che le persone che ci riprovano possiedono un maggior senso di scopo e competenza, e si fermano meno a rimuginare sul passato.
Darsi nuovi obiettivi sembra attutire lo smacco emotivo del fallimento, specie per quelli che davvero hanno difficoltà ad arrendersi.
Bibliografia:
Gregory Miller and Carsten Wrosch. 2007. Association for Psychological Science. When The Going Gets Tough, Maybe You Should Quit._