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Chi mangia carne nega che gli animali soffrano |
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Un nuovo studio rivela che per sfuggire al cosiddetto "paradosso della carne" - ovvero, il desiderio di evitare sofferenze agli animali, da parte di chi mangia carne - gli individui possono negare che gli animali abbiano la capacità di soffrire.
I partecipanti a questo studio hanno infatti riportato una gamma ridotta di specie animali verso le quali si sentivano obbligati ad avere scrupoli morali.
Prima di questo studio si pensava che le uniche soluzioni al paradosso della carne fossero lo smettere di mangiare carne - una decisione presa da tanti vegetariani - oppure dimenticare che gli animali devono essere uccisi per produrre la carne. I mangiatori di carne possono vivere, infatti, in uno stato di tacita negazione, dimenticando che carne vuol dire mucca e prosciutto vuol dire maiale.
Alcune persone smettono di mangiare carne quando capiscono che gli animali soffrono per produrla. La stragrande maggioranza però non lo fa. La ricerca mostra che un modo in cui le persone riescono a continuare a mangiare carne, è attenuare le loro considerazioni morali sedendosi a tavola.
Parlando in generale, lo studio mostra che quando c'è conflitto fra il modo preferito di pensare e il modo preferito di agire, sono i pensieri e gli scrupoli morali a essere abbandonati per primi, invece di cambiare comportamento. È evidentemente preferibile non rinunciare al piacere di mangiare carne, e negare agli animali diritti morali, per poter continuare a mangiarli con la coscienza pulita.
Bibliografia:
S. Loughnan, N. Haslam, B. Bastian. 2010. The role of meat consumption in the denial of moral status and mind to meat animals. Appetite._