[ |
Perché la pratica (intelligente) rende perfetti |
] |
Stai imparando i tiri corti nel golf? Allenarti solo con la mazza leggera potrebbe non aiutarti molto, ma se ti eserciti anche nei tiri lunghi, con mazze più pesanti, anche i tiri corti miglioreranno, e un nuovo studio spiega perché.
Studi precedenti avevano mostrato che la pratica variabile migliora l'apprendimento delle abilità più della pratica focalizzata su un singolo compito. Questo studio spiega le basi cerebrali di questo apparente paradosso. I ricercatori hanno diviso dei partecipanti in due gruppi: a un gruppo è stato chiesto di fare pratica per imparare un complicato movimento con il braccio, mentre l'altro gruppo praticava, oltre al suddetto movimento, anche altre attività, in uno schema di pratica variabile.
Il primo gruppo, a pratica costante, ha mostrato un apprendimento e un consolidamento di grado minore rispetto al secondo gruppo. Nella condizione di pratica variabile, il cervello è costretto a risolvere lo stesso problema ogni volta in modo differente. Se invece si ripete la stessa cosa tante volte, non c'è bisogno di elaborarla in modo molto approfondito. In genere si sceglie questa via per pigrizia, ma se si riescono a introdurre elementi di variabilità nella pratica, si faranno più progressi in tempi più rapidi.
Lo studio è riuscito a dimostrare tutto ciò attraverso indagini di neuroimaging sul cervello dei soggetti.
Bibliografia:
S. S. Kantak, K. J. Sullivan, B. E. Fisher, B. J. Knowlton & C. J. Winstein. 2010. Neural substrates of motor memory consolidation depend on practice structure. Nature Neuroscience._