Veniamo oggi a un argomento decisamente attuale: gli hater, o odiatori.
Quelli per cui la massima aspirazione consiste nello stare notte e giorno sui social a denigrare, scoraggiare, insultare e disprezzare gli altri.
Anche se non sei molto conosciuto nel mondo virtuale o in quello reale, può succederti di averci a che fare. Ma se hai un minimo di visibilità e di persone che seguono il tuo lavoro, il contatto quotidiano con queste sfortunate forme di vita è pressoché certo.
E se non hai la pelle abbastanza spessa puoi cadere nel loro gioco e farti davvero scoraggiare. Anche se magari stai facendo un ottimo lavoro e sei bravo nel tuo campo.
Dunque, come fare a difendersene?
Le forme di vita si evolvono. E così i disturbatori.
Fino a un certo punto nella storia, esisteva solo il bastian contrario: sostenevi una cosa e lui per partito preso sosteneva l'opposto.
Il bastian contrario non sempre ti attacca apertamente. Attacca di certo la tua idea. Ma non è comunque una lotta fra idee: quella richiede persone oneste intellettualmente, disposte ad ammettere quando si sbagliano.
Ma al bastian contrario non interessa la bontà della tua idea. Interessa contrapporsi ad essa qualunque essa sia. Interessa pertanto imporsi su di te, a tuo scapito. Lui ha sempre ragione, perché - guarda un po' che sfortuna - tu hai sempre torto. Eh, mica è colpa sua.
Poi sono arrivati internet e i gruppi di discussione e con loro i troll. Il troll è il rompicoglioni, quello che si diverte a far deragliare le discussioni tranquille e pacifiche.
Il troll agisce in modo subdolo. Non si oppone frontalmente, per non essere bloccato subito, per non essere escluso dalla discussione. Inizia invece a insinuare dubbi, a sminuire, a scherzare, provocare, dare fastidio. In modo talvolta acuto e intelligente, ma sempre con l'intenzione di far naufragare ogni buon proposito di discussione.
Cosa del resto fin troppo facile in internet, dato che quando manca il linguaggio non verbale, il fraintendimento è sempre in agguato.
Finalmente, dopo il troll, l'evoluzione più recente e spietata del disturbatore, come nei Pokémon, è lo hater.
L'ambiente in cui prospera lo hater sono i social media. Di solito sotto anonimato. Prende un bersaglio, specie i personaggi pubblici, e lo insulta. A differenza del troll, quindi, che è subdolo, lo hater insulta e denigra apertamente il suo bersaglio.
Dal mio punto di vista stiamo assistendo a un aumento generalizzato della violenza verbale e dell'insofferenza verso gli altri e quello degli hater è solo una delle tante espressioni di questo fenomeno.
Ma come difendersi da questi leoni da tastiera che si nascondono dietro anonimato?
1. Se ti senti colpito, parlane
Se senti che l'attacco dello hater sta avendo effetto e ti senti demoralizzato, riconoscilo. Non far finta di nulla. Parlane con qualcuno di cui ti fidi e che ti vuole bene.
2. Cosa vuol dire essere uno hater
Lo possiamo dire senza timore di smentita: chi ha continuo bisogno di aggredire il prossimo è una persona che ha dei problemi. E quindi i suoi commenti dicono più cose su di lui che su di te. Chi è in pace con il mondo non ha bisogno di sminuire gli altri.
Per questo, qualunque cosa essi dicano non la stanno dicendo a te, cioè non è personale: la stanno dicendo a un'immagine di te che loro stessi si sono creati. Immagine che si creano allo scopo di distruggerla.
3. Resta fedele a chi ti è fedele
Innanzitutto, qualunque azione tu decida di prendere nei confronti degli hater, ricorda che c'è anche chi ti appoggia, cioè i tuoi supporter. Che magari, chissà, ti ammirano proprio per la tua capacità di trattare con le persone in modo paziente ed educato. E se perdessi la pazienza, iniziando a insultare lo hater a tua volta, potrebbero non vederti più di buon occhio.
Quindi, regola numero uno, non lasciare mai che nessuno hater riesca ad alienarti la base dei tuoi sostenitori.
4. Uccidere il serpente con il suo stesso veleno
Una tecnica molto efficace è dare agli hater una risposta apparentemente gentile e innocua, del tipo: "Grazie per le tue critiche, mi aiuteranno a migliorare, quindi ti prego sentiti libero di criticarmi ogni volta che vuoi".
Per inciso questa è una risposta che puoi dare a chiunque creda di avere il diritto di darti consigli non richiesti, critiche più o meno velenose ecc., ed è una risposta che agisce e comunica a vari livelli.
Il primo livello è quello della cortesia. Ti mostro che non ti sono ostile, malgrado la tua ostilità.
Il secondo livello è un riconoscimento alla legittimità della critica: ti ringrazio per avermela fatta. Dunque è un riconoscimento implicito all'altro: ma come sei bravo, che trovi addirittura modi per criticarmi.
Il terzo livello è: "Le tue critiche mi aiuteranno a migliorare". L'implicito qui, il non detto, è che migliorando abbastanza potrei diventare migliore di te. Quindi, ti prego, continua a criticarmi. Vai, vai.
Se l'altro è stupido, capirà almeno uno di questi livelli comunicativi. Se è intelligente li capirà tutti e tre e si regolerà di conseguenza. Di solito bastano un paio di ripetizioni di questa risposta per far cessare del tutto le critiche.
5. Blocco, silenziamento, querela
Se ti senti di rispondere in modo più aggressivo, puoi fare tre cose: bloccare lo hater, silenziarlo o querelarlo in caso di diffamazione vera e propria.
Bloccare è la via più veloce. L'altro non può più vedere i tuoi post e quindi saprà subito di essere stato mandato a quel paese. Il che potrà farlo arrabbiare, magari creerà un altro account anonimo e continuerà a insultarti. Però richiede un certo lavoro e non tutti ne hanno la voglia o la pazienza.
Se invece scegli di silenziarlo, lui potrà ancora vedere i tuoi odiati post, ma cesserà di esistere per te e non lo vedrai né saprai più nulla. Sarà come morto e ridotto a un fantasma.
E come ogni fantasma che si rispetti, si roderà l'anima per non riuscire ad avere più attenzione da te. Dal mio punto di vista è una punizione ancora più severa del blocco.
Silenziare è la versione comoda dell'ignorare, molto efficace con gli scocciatori (non con quelli davvero ossessivi).
L'ultima alternativa è l'azione legale per diffamazione. Dipende dalla natura delle cose che ha scritto su di te, se cioè si possono configurare come diffamazione, o peggio ancora, come minacce.
Come saprai, il reato di ingiuria è stato depenalizzato, ma non quello di diffamazione e nemmeno quello di minaccia. Se sei insultato o minacciato da qualcuno in pubblico, a seconda dei casi può trattarsi di un reato.
Una difficoltà è che gli hater di solito agiscono sotto anonimato, quindi potrebbe essere necessaria un'azione della Polizia Postale per risalire all'identità dello hater, tramite il suo indirizzo IP registrato dal suo provider di internet o altro ancora.
In conclusione, come le zanzare, le mosche, i disturbatori sono una realtà difficilmente eliminabile.
Ma perfettamente gestibile, installando zanzariere efficaci._