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I disturbi del comporta­men­to alimentare: l'anoressia nervosa |
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L'anoressia nervosa è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da
basso peso corporeo e
immagine corporea distorta.
Se soffri di anoressia, controllerai il peso mediante digiuno volontario, lassativi, vomito, esercizio fisico, contrazioni muscolari o altre misure restrittive come diuretici e farmaci dimagranti. L'opposto non è necessariamente vero, cioè se fai una o più di queste cose non è detto che tu sia anoressica.
Colpisce principalmente le ragazze in età adolescente nel mondo Occidentale e ha
uno dei più alti indici di mortalità fra tutti i disturbi mentali, con approssimativamente il
10% di decessi dovute alle disfunzioni causate da questa malattia.
Un punto fondamentale che devi tener presente è che nella quasi totalità dei casi, se sei anoressica, rifiuterai la definizione di ammalata. Non senti di avere una malattia, "sei così semplicemente perché vuoi esserlo". Anche se magari sei alta 1 e 70 e pesi 35kg.
Per questo si parla di immagine corporea distorta e per questo alcuni autori fanno rientrare le forme gravi di questo disturbo nella categoria delle
psicosi: perché nella psicosi la percezione della realtà è alterata.
L'anoressia è una malattia complessa, con componenti psicologiche, fisiologiche, neurobiologiche e sociologiche. È una malattia seria, che sottopone a forte
stress gli organi e le risorse dell'organismo, in particolare cuore e sistema cardiovascolare, producendo un rallentamento della frequenza cardiaca e l'allungamento del periodo QT.
Il corpo delle persone anoressiche mostra marcati
squilibri elettrochimici e un basso livello di fosfati, che possono portare a disturbi cardiaci, debolezza muscolare, malfunzionamento del sistema immunitario e infine alla morte.
I soggetti che sviluppano l'anoressia in giovane età, cioè la maggioranza, possono soffrire di blocchi della crescita, bassi livelli di ormoni essenziali (inclusi quelli sessuali) e livelli di cortisolo cronicamente alti. Il
cortisolo è il principale ormone coinvolto negli stati di stress.
Può dare luogo a
osteoporosi, dato che una nutrizione inadeguata provoca un ritardo della crescita delle strutture ossee essenziali e una
bassa mineralizzazione.
Alcuni cambiamenti nella struttura e nelle funzioni del cervello segnalano l'esordio della malattia. Ad esempio, l'allargamento dei
ventricoli cerebrali sembra sia legato al digiuno intenso e prolungato, parzialmente reversibile se la corretta alimentazione è ristabilita in tempo.
Il
DSM, manuale descrittivo delle psicopatologie ufficialmente adottato da psichiatri e psicoterapeuti, riporta i seguenti sintomi per la diagnosi di anoressia nervosa:
| Rifiuto di mantenere il peso corporeo al minimo normale, date età e altezza |
| Paura intensa di acquistare peso o ingrassare, anche se sottopeso |
| Disturbi nella percezione della propria immagine corporea |
| Eccessiva influenza dell'idea del peso sulla propria autoimmagine |
| Negazione della serietà della propria condizione |
| Amenorrea (scomparsa del ciclo mestruale) per almeno 3 cicli consecutivi |
Caratteristiche psicologiche |
La grande quantità di ricerche condotte su questo disturbo suggeriscono che la sua insorgenza è legata ad alcune
modalità di pensiero e
tratti di personalità.
Ad esempio, uno dei dati più frequenti è che le anoressiche tendono sempre a sovrastimare la taglia del proprio corpo. Ci sono prove che questo non è semplicemente un problema di errata percezione, ma del modo in cui
l'informazione percepita è
valutata dalla persona. In una scala di elaborazione delle informazioni, infatti, prima viene la sensazione, poi la percezione e infine la valutazione. Errori nello stadio di valutazione indicano che siamo di fronte a un grave problema di funzionamento della psiche, ed è per questo motivo che alcuni autori hanno classificato i casi di anoressia grave come disturbi psicotici, ossia i più gravi fra i disturbi mentali (Selvini Palazzoli e altri, 1988).
In altre parole, quando ti guardi allo specchio vedi e percepisci la tua magrezza estrema, ma la interpreti e la valuti come normale.
La persona anoressica mostra dei tratti specifici di personalità, citati in vari studi (Wonderlich e altri, 2005):
| Alti livelli di ossessività (essere soggetti a pensieri intrusivi e ripetuti riguardo al cibo e al peso) |
| Alti livelli di perfezionismo (la ricerca di alti standard personali) |
| Bisogno di controllo |
| Volontà ascetica e restrittiva (alta capacità di combattere le tentazioni) |
Spesso, altri tipi di disturbi mentali si associano all'anoressia, come
depressione,
disturbo ossessivo-compulsivo,
abuso di sostanze e
disturbi di personalità.
Se sei anoressica hai una
sensibilità emotiva superiore alla media e cadi perciò facilmente preda delle tue sensazioni. La malattia è in pratica una conseguenza distruttiva che deriva da
buone intenzioni, cioè diventi magra per esercitare un controllo su te stessa e sul tuo ambiente circostante. Perché sei sensibile all'importanza del controllo.
Così, fra le altre cose, per mezzo della ferrea disciplina di cui sei capace - anche se in modo incomprensibile agli altri - sei in grado a tenere sotto scacco e controllare l'intera famiglia.
Fattori sociali e ambientali |
La ricerca ha evidenziato il ruolo anche di alcuni
fattori culturali, come il valore dell'ideale di magrezza nella donna, nei paesi occidentali industrializzati.
Un recente studio epidemiologico (Lindberg e Hjern, 2003) di quasi un milione di svedesi ha mostrato che il sesso, l'etnia e lo stato socio-economico sono indicatori del rischio di sviluppare l'anoressia. Le persone con genitori di origine non europea sarebbero esposte a un rischio minore, mentre quelle con genitori europei, bianchi e benestanti avrebbero il rischio maggiore.
In parole povere, nei paesi dove c'è la
fame, l'anoressia è pressoché assente.
Un classico degli studi sull'anoressia (Garner e Garfinkel, 1983) ha dimostrato ciò che tutti oggi sanno: se pratichi una professione dove sei sotto pressione per mantenerti magra - ad esempio se sei una modella o una danzatrice - avrai più probabilità di sviluppare l'anoressia durante il corso della tua carriera.
Anche se l'anoressia è associata alla ricchezza dei paesi occidentali, si pensa che l'influenza dei media ne abbia causato un aumento dell'incidenza anche nei paesi non occidentali. Si deve però notare che altre culture potrebbero non manifestare le stesse preoccupazioni fobiche sull'ingrassare, e focalizzarsi soltanto su un certo standard di magrezza.
Uno studio (Hay e altri, 2003) suggerisce che
la psicoterapia è particolarmente indicata per il trattamento di questa malattia, inclusa la
terapia della famiglia.
È importante che tu capisca che il recupero del peso e la guarigione, che in molti casi vengono richiesti da genitori o parenti preoccupati e contrariati, potrà suscitare in te sentimenti oppositivi e spiacevoli, se hai questa malattia, perché ti vedi togliere la tua
adorata magrezza. Una paziente commentava infatti l'attraversamento di questo stadio confidando al terapeuta che iniziava a sentire "nostalgia per quello stato osseo". L'anoressica impara ad affezionarsi al suo stato, perché consapevolmente o meno capisce che in tal modo riesce a controllare se stessa e anche il suo ambiente. E se sei anoressica, come abbiamo detto, è probabile che tu abbua un fortissimo bisogno di controllo.
Lo stato di debilitazione dell'organismo produce una vera e propria
anestesia fisica ed emotiva, che oltre un certo limite diventa piacevole. Per questo ti puoi affezionare così tanto alla magrezza.
Quando la terapia inizia a fare effetto e i primi miglioramenti diventano visibili, i tuoi amici e parenti saranno tentati di complimentarsi con te usando le parole con leggerezza, per esempio "ingrassata" con il significato di "stai guarendo". Ma ciò potrà suscitarti ulteriori sentimenti di rabbia, resistenza e avversione dato che, come abbiamo detto, sei una persona dotata di eccezionale sensibilità.
È dunque compito mio, come terapeuta, anticipare ed evitare queste insidie, parlando ai parenti e spiegando loro come comportarsi, per facilitarti il compito e dunque il lavoro terapeutico.
Bibliografia:
DSM-IV-TR, 2004. Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali. Masson-Ravizza.
Garner DM, Garfinkel PE, 1980. Socio-cultural factors in the development of anorexia nervosa. Psychol Med, 10 (4), 647-56.
Hay P, Bacaltchuk J, Claudino A, Ben-Tovim D, Yong PY, 2003. Individual psychotherapy in the outpatient treatment of adults with anorexia nervosa. Cochrane Database Syst Rev, 4, CD003909.
Lindberg L, Hjern A, 2003. Risk factors for anorexia nervosa: a national cohort study. Int J Eat Disord, 34 (4), 397-408.
Selvini Palazzoli M, Cirillo S, Sorrentino AM, Selvini M, 1988. I giochi psicotici nella famiglia. Cortina, Milano.
Wonderlich S A, Lilenfeld L R, Riso L P, Engel S, Mitchell J E, 2005. Personality and anorexia nervosa. Int J Eat Disord, 37 Suppl, S68-71.
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