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Attacchi di panico e fobie |
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Il disturbo da attacchi di panico fa parte della categoria dei
disturbi d'ansia. Ma può costituire anche un sintomo presente in altri disturbi.
Definizione e sintomatologia |
Il disturbo da attacchi di panico fa parte della categoria dei
disturbi d'ansia. Ma può costituire anche un sintomo presente in altri disturbi.
L'ansia è uno stato di
preoccupazione accompagnato da eccitazione e attivazione cardiaca, respiratoria e muscolare. Questo meccanismo ti predispone a reagire a un pericolo imminente (ma immaginato) per attaccare o fuggire dalla fonte del pericolo, ed è normalmente presente in tutti gli animali.
Tuttavia, mentre per un animale allo stato selvaggio, sempre sotto la minaccia dei
predatori, la prontezza di reazione è di vitale importanza, per l'essere umano moderno essa si rivela spesso un intralcio. L'evoluzione sociale è andata avanti molto più rapidamente di quella biologica, con il risultato che automatismi ancestrali come questo sono rimasti sostanzialmente gli stessi, sebbene la loro utilità si sia nel frattempo notevolmente ridotta.
Come essere umano moderno, oggi non sei così spesso in pericolo di vita e tuttavia
continui a comportarti come se lo fossi. L'automatismo può scattare a causa di pensieri su te stesso, sull'idea che gli altri possono avere di te, sui tuoi segnali corporei, sulla tua professione, sul tuo stato sociale. In altre parole, su pericoli di portata molto minore rispetto agli altri animali.
Il
DSM, il manuale descrittivo delle psicopatologie ufficialmente adottato da psichiatri e psicoterapeuti, definisce l'attacco di panico come "un periodo preciso di paura o disagio intensi" e stabilisce che la sua diagnosi deve comprendere quattro o più dei seguenti sintomi:
| Palpitazioni o tachicardia (accelerazione dei battiti cardiaci). |
| Sudorazione. |
| Tremori fini o a grandi scosse. |
| Sensazione di soffocamento o dispnea (disturbi respiratori). |
| Sensazione di asfissia. |
| Dolore o fastidio al petto. |
| Nausea o disturbi addominali. |
| Sensazioni di sbandamento, d'instabilità, testa leggera o svenimento. |
| Derealizzazione (sensazione di essere al di fuori della realtà). |
| Depersonalizzazione (sensazione di essere staccati da te stesso). |
| Paura di perdere il controllo o d'impazzire. |
| Paura di morire. |
| Parestesia (sensazione di torpore o formicolio). |
| Brividi o vampate di calore. |
Quando per qualsiasi ragione sei in ansia, può accadere di spaventarti dei tuoi stessi sintomi. In altre parole, di avere
paura della paura. Puoi allora pensare di stare per morire o impazzire, innescando un circolo vizioso che genera nuova paura, moltiplicandola.
Quando questo avviene, si ha l'attacco di panico vero e proprio.
Il disturbo da attacco di panico raramente si presenta da solo, in astratto. Spesso è legato a una situazione che per qualche motivo ti spaventa.
Gli interventi terapeutici brevi, comportamentali o strategici, possono essere estremamente efficaci per
neutralizzare disturbi di questo tipo, in tempi molto rapidi e senza alcuna analisi della tua storia passata.
L'attacco di panico può capitare in qualunque situazione: in ascensore, in mezzo alla gente, al supermercato, guidando l'auto, in un bosco, attraversando un ponte. Persino quando te ne stai seduto tranquillamente sul divano.
Come precauzione, una volta che avrai avuto il primo episodio imparerai presto a evitare in futuro tutte le situazioni simili. E questa è una
tentata soluzione, perché più eviti, più consolidi il disturbo.
Quando l'evitamento raggiunge livelli estremi, al punto di non poter neanche vedere da lontano o pensare alla situazione che fa paura, si parla di
fobia.
La fobia è una paura acuta e immotivata per un oggetto o una situazione specifica. Mentre la paura di per sé è un'emozione normale, se associata a una minaccia reale, la fobia è causata da un
rischio inesistente o molto basso.
A volte l'origine di una fobia risale a un episodio per il quale la paura sarebbe stata una reazione appropriata. Pensa ad esempio a una fobia dei rettili. Di fronte a un serpente velenoso è certamente appropriato aver paura. Ciò che invece non è appropriato è generalizzare questa paura al punto di farti trasalire di fronte a un'innocua lucertola che si crogiola al sole.
L'aspetto invalidante delle fobie consiste proprio nei comportamenti di evitamento: la paura ti impedisce di svolgere delle attività che per un essere umano adulto non dovrebbero costituire un pericolo, e questo ti fa sentire incapace.
E l'evitamento aiuta solo in apparenza a risolvere il problema.
Ben presto la frustrazione derivante dalle limitazioni imposte alla tua vita può provocare altra ansia, nuove fobie e condurre persino alla
depressione.
Terapia breve del panico e delle fobie |
Vediamo ora alcune azioni utilizzate con successo nella terapia breve del panico e delle fobie.
Come già detto sopra, puoi ricevere la prescrizione di prestare attenzione alle circostanze che ti provocano il panico. A volte ti viene consegnato uno schema dove annotare ogni volta, nel momento dell'attacco, data, ora, luogo, persone, contesto e ogni altro dettaglio che possa aiutare a capire di che cosa, esattamente, hai paura.
Un'altra tecnica molto efficace è
l'esposizione graduale, di origine comportamentale. Ti viene prescritto di avvicinarti gradualmente alla situazione che ti causa paura, mantenendo temporaneamente occupata la mente cosciente con un'attività
distraente, per impedire l'innesco del ciclo paura-panico.
Ma solo temporaneamente, perché la soluzione non consiste nel distrarsi da ciò che t'infastidisce.
Se ad esempio hai paura di guidare l'automobile, all'inizio potrai guardare la tua auto, stando in piedi davanti ad essa. Quando riuscirai a fare ciò senza più provare paura, entrerai dentro e ci resterai seduto per qualche minuto. I passi successivi consisteranno nel metterla in moto, fare pochi metri, poi un po' di più e così via.
È oggi possibile eliminare completamente questi disturbi in modo efficace, attraverso un
ciclo breve di sedute terapeutiche.
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