Ti è mai capitato di chiederti perché gli altri sembrano non darti valore nella tua famiglia, al lavoro oppure nel tuo gruppo di riferimento preferito? Nel video, quattro suggerimenti pratici per evitare di essere dato per scontato e riguadagnare posizioni.
Cominciamo dalla famiglia.
Diceva De Montaigne: "Più di un uomo ha meravigliato il mondo, senza che né sua moglie né il suo valletto abbiano mai visto in lui niente di eccezionale. Pochi uomini hanno goduto dell'ammirazione dei loro servitori".
Un altro ancora, più famoso di lui, molto tempo prima disse che "nessuno è profeta in patria".
E fu addirittura crocifisso.
Oggi facciamo un video pieno di citazioni.
Sono espressioni diverse, ma in fondo vogliono dire la stessa cosa.
"La barbarie inizia in famiglia" è il titolo di una canzone degli Smiths, una rock band di grande successo degli anni 80.
Come mai proprio la famiglia, che dovrebbe essere il luogo in cui torni la sera, il porto sicuro per eccellenza, il posto in cui puoi essere te stesso, senza maschera, diventa spesso l'ambiente in cui ti senti meno valorizzato, in cui vieni dato per scontato?
Dare per scontato. La chiave è proprio questa: lo sconto.
Quali sono i prodotti su cui ti danno gli sconti maggiori? Quelli molto diffusi.
Se vai dall'orafo e gli chiedi: "Salve, che sconti fate oggi sui lingotti d'oro?" lui sgranerà gli occhi, poi ti accompagnerà gentilmente alla porta e ti augurerà una buona giornata.
Se invece vai al supermercato e chiedi se oggi ci sono sconti, chessò, sulle mele, nessuno ti prenderà per pazzo.
Si chiama principio di scarsità.
L'essere umano ha una tendenza, una deformazione cognitiva che gli fa dare molto valore a ciò che è scarso, e poco valore a ciò che è abbondante.
Se tu in famiglia, da tua moglie, tuo marito o dai tuoi figli o dai tuoi genitori, nel tuo posto di lavoro o nel tuo gruppo di riferimento preferito, ti senti poco valorizzato, è perché sei visto come poco utile.
È brutto sentirlo?
Però è così.
Le persone pensano prima al proprio benessere, al proprio utile, e poi a quello degli altri.
E perché sei visto come poco utile?
Probabilmente per una di queste due ragioni:
- O perché non stai aggiungendo nessuna novità alla vita delle altre persone.
- O perché sei troppo accessibile.
Le persone amano la novità.
Ma allora, dirai, devo trasformarmi in un giullare, in un animatore che arriva a casa ogni sera gettando coriandoli e tirando fuori conigli dal cilindro?
No, non è necessario.
Ma le persone hanno tanti bisogni diversi che spesso contrastano gli uni con gli altri.
Ad esempio hanno bisogno di sicurezza, familiarità e affezione. Sono i motivi per cui le famiglie si formano.
Ma hanno anche bisogno di novità e di freschezza.
L'essere umano è sempre in bilico, sempre in equilibrio fra aver paura e aver bisogno del nuovo. E quindi ne va tenuto conto.
Il secondo motivo per cui potresti sentire che gli altri non ti danno valore è perché sei troppo accessibile.
Per il principio di scarsità appena visto, se ti rendi troppo accessibile, farai la fine delle mele al supermercato, che vengono scontate, a differenza dell'oro, che per il quale essere disposto a pagare il prezzo che ti chiedono, se lo vuoi.
Allora, se tu sei una di quelle persone che si fanno in quattro per tutti, che danno, danno, danno a piene mani, a forza di dare, ti danno per scontato.
Tanto tu ci sei.
E finisce che proprio tu, che dai attenzione a tutti, non ricevi la debita attenzione.
Hai mai visto una persona importante che sia facile da avvicinare? Non è così frequente. Perché spesso sono molto impegnate e hanno poco tempo.
Ma vale anche il contrario: se tu dosi il tempo che concedi agli altri, sarai percepito come una persona più importante.
Suggerimenti pratici:
1) Risveglia la tua originalità.
Prova a tornare a casa portando ogni tanto qualche novità. Può essere un mazzo di fiori, o un altro regalo, o biglietti per uno spettacolo. O la proposta di andare tutti insieme nel fine settimana a fare un'escursione da qualche parte.
"Ma queste sono cose ovvie", potresti dire: "Non sono novità! Sono cose che fanno tutti!"
Certo, ma se tu non le fai mai, appena le fai diventano delle novità!
2) Numero due.
Per aumentare negli altri la percezione della tua importanza, impara a fare un po' il difficile.
Dosa il tuo tempo, e i tuoi favori, ed elargiscili solo quando ti rendi conto che vengono apprezzati, cioè valorizzati.
Altrimenti riserva il tuo tempo e le tue competenze per te stesso.
Evita di far sì che gli altri ti percepiscano come "quello che tanto c'è". Di fare le cose "a babbo morto", come dicono in Toscana.
3) Numero tre, sul lavoro.
Sul lavoro l'angolo di attacco dev'essere un po' diverso.
Innanzitutto perché le amicizie e i rapporti umani, sul lavoro, non andrebbero cercati come soddisfazione primaria: se ci sono bene, ma la funzione principale del lavoro è un'altra.
Non è cercare amicizie o legami significativi.
Potresti ad esempio proporre al tuo gruppo di lavoro di fare qualcosa insieme.
In cui tutti quanti avete qualcosa da vincere o da perdere.
I gruppi diventano più uniti quando sono uniti da un destino comune.
Comprare una piccola quantità di criptovalute ad esempio: mettete 100 € a testa e comprate dei bitcoin.
Così ogni giorno avrete l'ebbrezza di vedere come sta andando l'investimento e un'occasione in più di discussione durante le pause caffè o la pausa pranzo.
4) Inoltre, numero 4, anche sul lavoro è importante mantenere un equilibrio fra ciò che fai perché lo devi fare (è il tuo lavoro) ed evitare di svenderti, di fare sempre tutto ciò che ti dicono.
Impara a dare tu per primo valore al tuo lavoro.
Altrimenti gli altri cercheranno sempre di pagarlo a prezzo di sconto.
La parola "rispetto" ha la stessa origine di "distanza".
Mancanza di rispetto significa quindi mancanza di distanza.
"Prendersi troppa confidenza", quindi avvicinarsi troppo, vuol dire questo, vuol dire mancare di rispetto.
Francesco Bacone, filosofo vissuto fra il 500 e il 600, diceva che le cose degli uomini devono essere continuamente coltivate, perché se non lo fai, tenderanno inevitabilmente a peggiorare.
Impara quindi a trattare le tue relazioni con le altre persone come delle piantine da coltivare, che a volte devono essere innaffiate, e altre volte rinvasate, a volte addirittura potate, perché possano prosperare._