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La paura e la paura della paura |
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Chi lotta contro le emozioni spiacevoli può trovarsi preso in un circolo vizioso che non riguarda più le emozioni iniziali, ma anche le sensazioni spiacevoli
su quelle emozioni. Ciò può risultare in ansia o depressione ancora maggiori, che si alimentano
di se stesse.
Tutti conosciamo la sensazione della paura, ma è importante capire che da un punto di vista biologico essa ha una grande importanza, perché è il modo in cui riusciamo a identificare ed evitare i pericoli. Paura e dolore sono strettamente collegati. La paura ci fa capire in anticipo che potremmo provare dolore e ci orienta verso una via di fuga per allontanarci dallo stimolo doloroso.
L'ansia è parente stretta della paura, ma ne è
distinta.
Mentre la paura si riferisce in modo più marcato a uno stimolo o a una situazione esterna, l'ansia è più
mentale, rivolta al futuro e può avere una tonalità più
diffusa, ossia possiamo sentirci in ansia senza sapere esattamente perché. Ciò nondimeno, ansia e paura sono collegate perché entrambe riguardano l'identificazione e l'evitamento del pericolo.
La capacità riflessiva che abbiamo, come esseri umani, può complicare il rapporto che abbiamo con le nostre emozioni, non appena iniziamo a nutrire troppi pensieri ed emozioni
sulle nostre emozioni.
Prendiamo ad esempio la paura di parlare in pubblico, molto comune. Siete alla vigilia della vostra presentazione, immaginandovi mentre fate quel discorso di fronte a un'ampia platea. Ansia e paura iniziano a stringere la loro morsa. E cosa succede? Che vi ricordate di quanto l'ansia avesse rovinato il vostro ultimo discorso tenuto in pubblico. E iniziate a sentirvi frustrati e a temere che succederà di nuovo. Perciò ora vi ritrovate non più con uno, ma due problemi: la paura, e la
paura della paura.
Alcune ricerche hanno mostrato che la paura della paura, a volte chiamata
sensibilità all'ansia, è uno dei fattori associati in modo più forte ai disturbi
d'ansia.
Ciò significa che una delle cose da ricordare, se vi trovate a combattere con un circolo vizioso di questo tipo, è che il primo passo per spezzarlo consiste nell'andare a ritroso e identificare l'emozione negativa originaria. Per esempio, si tratta più di paura di parlare in pubblico o di paura delle critiche? È più paura di deludere qualcuno in particolare o gli altri in generale?
Di qualunque emozione si tratti, occorre essere consapevoli che riflessività e rimuginazione potranno entrare in gioco. Si potrà pensare di essere deboli per provare sensazioni simili, di avere qualcosa di sbagliato, o sforzarsi di sperare che le brutte sensazioni smettano da sole, e così via.
Leigh McCullough ha trovato che uno dei percorsi più comuni per chi soffre di problemi emotivi e relazionali è finire per sviluppare una
fobia delle emozioni negative. Quando si arriva a questo punto, si diventa vulnerabili ai circoli viziosi emotivi negativi, perché non solo il sistema affettivo primario si attiva in modo negativo, a esso si aggiunge la rimuginazione che colpevolizza, accusa e sminuisce, mentre ci si sforza di
sopprimere tali sensazioni.
Ciò causa l'inceppamento di tutto il sistema psichico, rendendo impossibile l'elaborazione delle emozioni originali in modo salutare e adattivo.
Le forme di psicoterapia attive e focalizzate, in particolare la terapia breve strategica, offrono mezzi per sbloccare rapidamente blocchi di questo tipo e per riacquistare l'equilibrio emotivo.
Bibliografia:
Psychology Today, 2015. Gregg Henriques. Fear and the Fear of Fear._